Visto l'interesse suscitato dal mio altro articolo sull'argomento (La Cervicale: cause, sintomi e rimedi), interesse testimoniato dalle visite alla pagina e dal numero di richieste che ricevo, ho deciso di scrivere questo ulteriore breve pezzo sul tema della cosiddetta Cervicale, cercando di spiegare perché spesso le cause profonde di questa patologia sono in realtà nascoste.
Le componenti ossee
La colonna cervicale è composta di sette vertebre: le prime due costituiscono il rachide cervicale superiore, le altre cinque il rachide cervicale inferiore.
La colonna cervicale assolve all'importante compito di sorreggere la testa, con tutto il suo contenuto, di mantenerne l'equilibrio e la stabilità in ogni circostanza.
Vorrei ora spostare l'attenzione sulle componenti molli di tale struttura: muscoli, legamenti, fasce, arterie, vene, nervi.
Se da un lato è sicuramente importante fare una radiografia in caso di dolore cervicale, spesso in realtà si scopre che l'elemento osseo non ha grossi problemi; bisogna allora ricercare la causa nei tessuti molli, poiché se un muscolo, per un qualunque motivo, comincia ad andare in spasmo, può infastidire un nervo o una vena. Oppure una vena congestionata può irritare un nervo.
Dobbiamo sempre ricordare che nervi, arterie, vene e vasi linfatici scorrono spesso vicinissimi gli uni a gli altri. Inoltre tali strutture sono tutte avvolte da un tessuto connettivo chiamato fascia, la quale ha una notevole capacità di scorrimento, chiamata visco-elasticità.
Nel momento in cui la visco-elasticità viene a diminuire a causa di un'infezione, di una congestione venosa, di un intervento chirurgico, di un trauma, le strutture avvolte dalla fascia perdono la capacità di scorrimento andando di fatto ad intrappolare il nervo interessato.
Se il nervo fuoriesce dalle vertebre cervicali, allora avremo sintomi quali dolore al collo, mal di testa, dolore ad un braccio, formicolii, ecc.
Inoltre la fascia, che avvolge totalmente le suddette strutture, è organizzata in catene che sono tutte collegate fra di loro; ecco perché possiamo tranquillamente affermare che un problema ad una caviglia può causare, a lungo andare, un compenso cervicale e magari un dolore acuto al collo o ad un braccio.
L'approccio olisticoIo ribadisco l'importanza di controllare il paziente che arriva in ambulatorio nella sua totalità.
Non basta osservare il collo per un dolore cervicale o una vertigine, poiché il sintomo che viene riferito può essere spesso l'effetto di una causa che non risiede lì, ma altrove.
Io consiglio sempre di affidarsi ad un bravo terapista fasciale che lavori in maniera approfondita con tecniche di terapia manuale, senza limitarsi a controllare soltanto le vertebre cervicali.
Una volta passata la fase acuta dopo un appropriato trattamento, è utile continuare a lavorare per elasticizzare tutta la colonna con un ciclo di riabilitazione posturale globale in trattamento singolo. |
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